Oggi vi pubblico la trascrizione integrale dell'intervista che molto gentilmente Paola mi ha rilasciato.
Intervista a Paola Turci
1) Da qualche giorno qui a Perugia si è conclusa la fortunata e devo dire ben riuscita manifestazione di Venere elettrica, diretta naturalmente da Paola Turci, possiamo tirare le somme di questo evento?
- E’ stata una tre giorni davvero intensa,per me perché ero alla prima esperienza da direttore artistico, e soprattutto sia il luogo che la città che il festival come è stato pensato è stato impegnativo ha dato soddisfazioni a tutti noi, sia nella scelta degli artisti, della scelta delle band emergenti, ricordiamo che Venere elettrica è anche un concorso per band al femminile che mandano i loro demo da tutto il mondo per essere selezionati per esibirsi all’interno della Rocca Paolina.
2) Allora Paola, parliamo un po’ della tua carriera musicale, tornando indietro di anni, Paola quando hai capito che la musica era la tua vita?
- Mah l’ho capito a scuola intorno i 16 anni, quando ho capito che non ne potevo fare meno e che era possibile riuscire a coniugare il lavoro con una passione grande.
Era possibilbile, non me l’ha insegnato nessuno, l’ho sentito dentro di me. Sono caratterialmente portata verso cio che si puo scomporre anche, e quindi certe regole posso rifarmele addosso fermo restando il rispetto l’etica, però ho pensato che questa fosse una passione troppo forte che non potevo rinunciare e fare un'altra cosa.
3) Questa è la conferma che quando la musica è nel sangue si possono creare delle vere e proprie opere d’arte.
Quali artisti ti hanno maggiormente ispirato per la tua musica nel corso degli anni?
- Mah mi ricordo un colpo di fulmine a 15 anni per i Rolling Stone, soprattutto per Mich Jeker e poi Joans ne ero affascinata. E poi Patty Smith e da li sono partita ad amare la musica Rock, soprattutto le donne, anche se poi sono nata ascoltando cantanti donne italiane perché mia madre ascoltava Mina e Ornella Vanoni erano gli anni 60 io ero una bambina, lei ascoltava queste canzoni io le andavo dietro ed imparavo le canzoni a memoria, c’era gia da allora un piccolo talento dentro di me, nell’imparare presto le canzoni ad 11 anni a fare gli accordi alla chitarra da sola, ci sono nata con questa passione e amore per la musica.
4) )Tu hai avuto particole riguardo alla musica rivalutando artisti anche non conosciuti, cosa ricerchi nella musica?
- Io cerco l’autenticità legata dal manierismo e dagli schemi, quando percepisco sincerita nella musica e nelle altre forme d’arte, ne vengo colpita.
5) Tu nei tuoi testi ti ispiri molto ad esperienze di vita, qual'è il messaggio che vuoi mandare al tuo pubblico?
- Non cerco messaggi da mandare, perché non mi considero un santone un politico che deve cambiare il mondo, io faccio la mia musica e scrivo di storie che mi colpiscono, che mi seducono, che mi fanno male, sono molto auto riferita nelle canzoni c’è una mia esperienza personale, c’è la voglia di scoprire ed andare più a fondo a certi sentimenti, c’è la voglia di spiegarsi e spiegare a me stessa quello che provo. Che poi vengono percepite condivise, ma il mio lavoro iniziale non è quello di insegnare e dare messaggi assolutamente non mi permetterei mai di farlo.
6) Da poco è finito il festival di Sanremo, se non sbaglio la tua ultima edizione è stata nel 2001 (da me molto attesa) con la canzone Saluto l'inverno, cosa ne pensi del Festival in generale?
- Beh sinceramente non so più cosa pensare del festival di San remo, intanto perché questa ultima edizione non ho potuto seguirla perché ero impegnata in un altro festival, Venere Elettrica a Perugia. E quindi non ne ho visto nemmeno una puntata. Riguardo il festival di San Remo in generale, a me ha dato molto io ho cominciato la prima esibizione è stata sul palco Ariston di sanremo nel 1986, ero una bambina, la prima cosa che ho fatto e partecipare al festival. Mi ha dato tanto tre premi della critica consecutivi, una vittoria, visibilità, la possibilità di far sentire quello che faccio.
Però c’è da segnalare un cambiamento enorme rispetto agli anni passati. Oggi il festival di sanremo e sempre più un programma televisivo, lo è sempre di più, un programma che bada agli ascolti, che bada a tutto cio che è intorno alla musica, non mi sembra che ci sia molto di più, faccio fatica addirittura a ricordare le canzoni di questi ultimi anche due anni del festival se non un paio di tormnentoni. L’ultima edizione mi ricordo che a vincere fu Elisa che adesso è una artista importante, non so cosa sia successo da quell’anno in poi.
7) Sappiamo che la classifica di vendita e dettata se cosi vogliamo dire dalla pubblicità che fanno le radio programmando i pezzi, qual'è il tuo rapporto con la radio?
- Io amo molto la radio, non sono d’accordo con queste regole, le rispetto ma non le condivido affatto ed è per questo che faccio dell’altro, poi se le radio passano le mie canzoni per quello che sono, sono assolutamente felice, non sono ipocrita e non voglio mentire a nessuno e tantomeno a me stessa e dire non mi interessa, e uguale se non vado in radio, è uguale ovviamente non cambia e non deve cambiare il mio modo di fare musica o di scrivere. Credo che l’arte della musica sia qualcosa e deve essere qualcosa di più di una regola di mercato.
8) Nel 1994 ai pubblicato una cover del grande Lucio Battisti, qual'è lo stato d'animo quando si canta una canzone di un grande artista come Battisti?
- Non ho suonato solo pezzi di Battisti, ho sempre amato ,non a misurarmi ,ma a recuperare delle canzoni come nell’ultimo disco dentro il quale c’è una versione mia personale di una canzone di Leo Ferrè “Tu non dici mai niente”. Lo stato d’animo è quella di avere rispetto della canzone e del suo autore, cercando di avere rispetto anche di se stessi nell’eseguirla, e di non ripetere la stessa cosa perché sarebbe inutile.
9) Hai realizzato anche duetti con altri artisti italiani, ricordo gli articolo 31, com'è collaborare con gli articolo 31 che musicalmente suonano un genere diverso dal tuo?
- Il motivo per cui loro cantano una mia canzone , che poi ci sono anche io dentro, è perchè jax è stata la prima persona a chiedermi una canzone per lui per il suo primo disco da solista (poi sono arrivati altri) l’ho fatto subito con grande entusiasmo, ci siamo incontrati gli ho fatto sentire la canzone, lui ha scritto il suo rap, poi siamo andati in studio ho suonato la chitarra ho cantato questa canzone e poi dopo diciamo l’hanno presa in mano loro, giustamente era il loro disco,però era anche la mia canzone,e per questo motivo che ho deciso di rifarla e poi casualmente è divenuto come primo singolo del disco “questa parte di mondo”, però rifandola ho cercato di dare a quella canzone quello che io pensavo che era diversa da quello che avevano fatto loro, per questa proposta è nata questa collaborazione.
10) Tu ai scritto canzoni come , Ringrazio dio,(1990), io e Maria (1993), qual'è il tuo rapporto con la religione?
- Io e Maria non ha niente a che fare con la religione, è un rapporto di amicizia tra due donne, che è stata interpretata anche come un rapporto omosessuale. Da gran parte del mio pubblico è considerata la canzone delle donne che si amano. Mentre Ringrazio Dio è una canzone molto critica. Il mio rapporto con la religione è anche qui di grande rispetto e non condivisione, di una continua ricerca di un essere superiore una ricerca che fino ad ora non è andata a buon fine. Ma quella canzone che è del 1990, percio torniamo un po’ indietro, una canzone molto critica al limite della blasfemia quasi, perché è un moto di rabbia nei confronti di una situazione che non si riusciva a spiegare, la presenza di odio di morti e di guerre “che poi sembra parlare del presente” con la presenza di Dio, con il verbo di Gesu che dice altre cose, era un po’ in contrasto con le modalità insegnateci dalla chiesa e dalle sacre scritture.
11) Cosa ne pensi della situazione musicale attuale in italia?
- Me lo stavo chiedendo proprio in questi giorni, anche in qualità di direttore artistico di un festival al femminile, il prossimo anno dovremo pensare anche alle presenze femminile che chiuderanno le tre serate del festival. Ho bisogno di fare una ricerca, perché pensarci su due piedi mi riesce difficile trovare una soluzione, trovare quantomeno due artiste italiane di spessore di livello di grande qualità e anche abbastanza conosciute che possano chiudere una serata di musica di band emergenti che suonano davvero molto bene.
12) Da poco ai pubblicato il ultimo lavoro “Tra i Fuochi in mezzo al cielo”, c'è ne vuoi parlare?
- Tra i fuochi in mezzo al cielo, lo considero molto introspettivo, in quanto viene alla luce durante un lavoro analitico fatto su me stessa. E’ un disco probabilmente non facile anche se pensavo di aver fatto il disco più semplice anche più fanciullesco.In realtà è venuto fuori un lavoro abbastanza impegnativo riguardo i temi che ho affrontato, mah è un disco di grande istinto di grande naturalezza ed era un po’ di reale principio, per realizzarlo, volevo trovare a tutti i costi il mio linguaggio il mio sentire e metterlo su disco senza nessun tipo di ostacoli di condizionamenti, e neanche di aiuti o di aiutini, di salvagenti , qualcosa che potesse proteggermi da eventuali critiche, invece no, mi sono esposta al massimo totalmente ed è venuto fuori questo disco.
13) Cosa dobbiamo aspettarci da te nel prossimo futuro?
- Beh senz’altro un nuovo disco e mi auguro di ritrovarvi tutti, e di ritrovare anche me stessa alla Rocca Paolina per la prossima edizione di Venere Elettrica come direttore artistico.